Ecco Signal: LinkedIn sempre più simile a Facebook?

linkedin signalLinkedIn, il social network professionale più grande del mondo, cresce lentamente ma costantemente, e lo fa provando ad innovare il concept iniziale. Sono riuscito ad entrare nella beta di quella che potrebbe essere la futura interfaccia, nome in codice Signal.

La novità fondamentale è l’introduzione di uno stream in tempo reale delle notizie (aggiornamenti di stato di Linkedin e Twitter) provenienti dalla propria rete di contatti, mutuato dall’esperienza positiva di Facebook (in termini di aumento dell’interazione e permanenza sulla pagina).

Inoltre, dalla colonna di sinistra, è possibile anche usare 8 tipi di filtri per ottenere risultati per network, settore, azienda, data, nazione, scuola, grado di separazione, hashtag più popolari.

Agendo sui filtri si potrà modificare dinamicamente anche il contenuto della colonna di destra dedicata ai trending links ossia le notizie più condivise in un determinato momento. Per ognuna di queste è anche possibile capire quali persone hanno condiviso quel link.

Infine un motore di ricerca migliorato permette di ottenere informazioni rilevanti per parola chiave, argomento, persone. Aggiunta anche la possibilità di salvare determinate ricerche per accedere facilmente ai nuovi risultati (come avviene in Friendfeed).

LinkedIn mi ha dato anche la possibilità di far testare Signal ai lettori di Vincos Blog. Per farlo vi basterà seguire questo link http://linkd.in/b5s5vk Fatemi sapere cosa ne pensate.

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10 replies on “Ecco Signal: LinkedIn sempre più simile a Facebook?”
  1. says: Mariangela

    Amo molto Linked In e lo utilizzo moltissimo per il mio lavoro, che è uno di quei lavori che sono ancora, e probabilmente saranno ancora per un bel pezzo, molto “brick & mortar” (mi occupo di ricerche di marketing e di innovazione nella GDO). Ho fatto un giro molto veloce su Signal. La prima impressione è che ci sia molto più “rumore”, molta più carne al fuoco tutta insieme. In realtà i filtri sulla sx sono molto intuitivi e permettono di isolare ciò che interessa a un utente mediamente esperto, e sempre per questo utente la nuova versione offre innegabili vantaggi come la possibilità di “origliare” contatti di 2 e 3 livello con evidenti vantaggi in termini di persone interessanti da cercare di conoscere. Tuttavia mi pare che questo abbia dei rischi che cerco di sintetizzare:
    1) rischio di “elitarizzazione”: difficoltà di utilizzo/spaventa per gli utenti “normali”
    2) eccessivo tasso di “entertainment”: da strumento di lavoro (ricerca di potenziali clienti/fornitori, approfondimento di temi tecnici, ricerca di lavoro o di info su candidati/aziende) rischia di diventare l’ennesima piazza virtuale in cui si chiacchiera, ma “di lavoro”
    3) focus forse eccessivo sulle persone anzichè sul “cosa” (appunto tecniche, soluzioni organizzative, temi aziendali e professionali)

    Insomma. LinkedIn è come una riunione efficace. Non vorrei diventasse la macchinetta del caffè…

  2. says: Mariangela

    Amo molto Linked In e lo utilizzo moltissimo per il mio lavoro, che è uno di quei lavori che sono ancora, e probabilmente saranno ancora per un bel pezzo, molto “brick & mortar” (mi occupo di ricerche di marketing e di innovazione nella GDO). Ho fatto un giro molto veloce su Signal. La prima impressione è che ci sia molto più “rumore”, molta più carne al fuoco tutta insieme. In realtà i filtri sulla sx sono molto intuitivi e permettono di isolare ciò che interessa a un utente mediamente esperto, e sempre per questo utente la nuova versione offre innegabili vantaggi come la possibilità di “origliare” contatti di 2 e 3 livello con evidenti vantaggi in termini di persone interessanti da cercare di conoscere. Tuttavia mi pare che questo abbia dei rischi che cerco di sintetizzare:
    1) rischio di “elitarizzazione”: difficoltà di utilizzo/spaventa per gli utenti “normali”
    2) eccessivo tasso di “entertainment”: da strumento di lavoro (ricerca di potenziali clienti/fornitori, approfondimento di temi tecnici, ricerca di lavoro o di info su candidati/aziende) rischia di diventare l’ennesima piazza virtuale in cui si chiacchiera, ma “di lavoro”
    3) focus forse eccessivo sulle persone anzichè sul “cosa” (appunto tecniche, soluzioni organizzative, temi aziendali e professionali)

    Insomma. LinkedIn è come una riunione efficace. Non vorrei diventasse la macchinetta del caffè…

    1. says: NowMedia.it

      Come prima cosa grazie Vincenzo per questa opportunità. 😉
      Pienamente d’accordo con Mariangela. All’impatto mi è piaciuto molto, ma poi ho pensato le stesse tre cose più o meno nello stesso ordine. Potrebbe confondere molti utenti, non proprio all’avanguardia, che hanno impiegato mesi per saperlo utilizzare al meglio; potrebbe distrarre un po’ dall’obiettivo preposto; si uniformerebbe molto agli altri social…

      Tuttavia credo comunque che quella di Signal sarebbe una funzione “social” aggiuntiva, giusto? O mi sbaglio? La piattaforma attuale rimarrebbe comunque?

      A presto e grazie ancora.

      1. says: vincos

        Signal potrebbe essere integrato nel LinkedIn che conosciamo oppure diventare un prodotto separato destinato agli utenti più evoluti

  3. says: Anonimo

    Grazie Vincenzo per il link e la possibilità di partecipare al test. Primo impatto, personalissimo: “e che me ne faccio anche di questo?” 🙂 LinkedIn è un grande strumento, ma io già mi vedo (in duplice o triplice copia) gli aggiornamenti e post e twit delle persone che seguo su Facebook, FriendFeed, Twitter… rileggermeli anche su LinkedIn mi fa molto rumore.
    Come ambito di socializzazione, mi sembra che gruppi e Q&A vadano già benissimo, e non sento il bisogno di aggiungere un doppione di Facebook anche qui..

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