Digital Youth Project: i giovani e i nuovi media

Se volete avere un’idea di come i vostri figli, nipoti, discenti, percepiscono e usano i nuovi media, non potete non leggere il report conclusivo della ricerca del Digital Youth Project frutto di 800 interviste e di oltre 5000 ore di analisi online.

L’osservazione dei nativi digitali nel contesto dell’ ecologia dei nuovi media porta alla luce due tipologie di partecipazione alle attività online:

– una partecipazione guidata dall’amicizia, prevalente tra i giovani americani, che mostra l’attitudine ad usare lo spazio pubblico della rete per replicare ed intensificare le relazioni instaurate negli spazi fisici (scuola, palestra, catechismo…).

– una partecipazione guidata dagli interessi, che si sviluppa principalmente attorno ad una comune passione, spesso di nicchia, attorno alla quale si struttura la gerarchia delle amicizie.

Questi generi di partecipazione si possono estrinsecare secondo tre modalità, che descrivono diversi gradi d’uso dei nuovi media e diverse dinamiche sociali e d’apprendimento:

– “hanging out” è l’attitudine naturale ad integrare i social media nelle attività quotidiane al fine di condividere esperienze, giocare o rimanere in contatto con i propri amici anche quando si è fisicamente distanti. Interessante l’uso dei di Facebook per flirtare, pubblicamente, ma al riparo dagli occhi dei propri genitori, attraverso i messaggi lasciati sui “wall” o per conoscere gradualmente una persona e le sue amicizie, prima di uscirci.

– “messing around” è l’uso dei media sociali per capire, esplorare autonomamente nozioni e mondi attraverso un processo di prove ed errori, che può o meno portare a forme sofisticate di produzione di contenuti (es. l’uso dei motori di ricerca o il “copia e incolla” di codice per costruire il proprio profilo su MySpace,…)

– “geek out” esprime l’uso dello spazio pubblico di rete per approfondire le proprie passioni ed entrare in contatto con comunità di esperti, in modo da ricevere feedback e migliorarsi.

In attesa di leggere il libro che ne verrà tratto “Hanging Out, Messing Around, Geeking Out: Living and Learning with New Media“, mi sembra un ottimo modo per capire, oltre le interpretazioni superficiali di alcuni mass media, come i giovani usano la tecnologia per costruire la propria identità e sperimentare le regole della convivenza sociale.

via Fabio

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